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Il gusto della natura: un viaggio da vivere insieme

Con la fine dell'anno scolastico, l'attesa pausa estiva è finalmente arrivata. Le esperienze vissute dai bambini e dalle bambine delle scuole primarie lombarde durante il progetto "Il gusto della natura", possono ispirarci a trascorrere del tempo in famiglia, dedicandoci al benessere, alla tutela dell'ambiente e alla scoperta della natura. I racconti degli insegnanti che hanno seguito questo percorso offrono preziosi spunti per la vita quotidiana. Un sentito ringraziamento a tutti i partecipanti per l'impegno e la passione che hanno trasformato questa fase sperimentale in momenti di pura meraviglia.

Una comunità di apprendimento allargata

Creato da Magia Verde Onlus durante l'anno scolastico passato, con il sostegno del bando My Future della Fondazione Cariplo, "Il gusto della natura" ha beneficiato del supporto della Latteria di Chiuro e di Vivenda, azienda specializzata nella ristorazione scolastica.
Inizialmente rivolto agli studenti tra i 10 e i 14 anni, quest'anno il progetto è stato esteso a tutti gli alunni delle scuole primarie, coinvolgendo anche i più piccoli. 18 le classi pilota coinvolte, distribuite in 8 scuole di 3 province lombarde, con 40 insegnanti e 430 studenti fra i 6 e i 14 anni. Alcune delle pratiche sperimentate sono state poi condivise con altre classi, raggiungendo, con i loro esempi, un totale di 60 classi e oltre 1000 studenti.

Verso gli obiettivi dell'Agenda 2030 con un kit didattico

Un kit didattico interattivo ha guidato gli studenti alla scoperta degli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'ONU, promuovendo pratiche di sostenibilità. Il primo capitolo del kit esplora le preferenze personali e i menu quotidiani, sia a casa che a scuola, incoraggia la riduzione degli sprechi e l'ampliamento dei gusti e promuove, così, varietà, salute, biodiversità e tutela ambientale. Gli altri capitoli mettono in evidenza ingredienti spesso trascurati fra cui ortaggi a foglia, mele, legumi e cereali. Prove di assaggio, preparazione di ricette e coltivazione di ingredienti, fra cui insalata e germogli, hanno trasformato le scuole in laboratori di esperienze.

Un percorso inclusivo che genera benessere

In collaborazione con esperti di diverse discipline, i docenti hanno raccolto disegni, fotografie, racconti e altre testimonianze delle esperienze realizzate. Condividerle su Instagram ha permesso di seguire passo dopo passo i diversi percorsi, traendo ispirazione reciproca. La documentazione e le riflessioni emerse dimostrano che la condivisione di esperienze attraverso laboratori partecipativi rafforza fiducia, senso di efficacia, relazioni, capacità manuali e intelligenza emotiva. Favorisce, inoltre, le sinergie tra scuola e famiglia, aiutando a superare le criticità evidenziate dal recente rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Quest'ultimo ha sottolineato come, nell'era post-Covid, sia aumentato il disagio tra bambini e bambine, con una diminuzione del benessere e maggiori difficoltà a relazionarsi con i coetanei.
La pagina Instagram del progetto è una fonte di ispirazione stimolante, seguitela qui e leggete di seguito la narrazione degli insegnanti.

Gli insegnanti raccontano

Insieme ai mostriciattoli amici dell’ambiente
Grazie alla loro fervida immaginazione e al supporto dell’intelligenza artificiale, gli studenti hanno inventato tre piccoli e simpatici mostriciattoli guida, amici dell’ambiente, che li hanno accompagnati nelle loro esperienze. Alla ricerca di cambiamenti verso la sostenibilità, in compagnia delle loro mascotte, hanno esplorato percorsi diversi in ogni scuola.

Scoprire i propri gusti per sprecare meno
Nella scuola primaria Camilla Cederna di Montagna in Valtellina (SO), bambine e bambini hanno approfondito il tema dei loro gusti personali cercando di comprendere perché durante il pasto consumato a scuola, favoriscono alcuni cibi e ne scartano altri. Guidati dall’insegnante Francesca Monti e dalle sue colleghe, si sono quindi trasformati in veri e propri detective della mensa, analizzando con cura il menu, piatto dopo piatto, e intervistando anche gli altri compagni che usufruiscono del servizio. Hanno così scoperto che talvolta la qualità è differente dalle attese sviluppate leggendo il nome delle ricette, che il condimento dell’insalata può essere troppo acido e alcune pietanze andrebbero cambiate perché inadatte ai lunghi trasporti.
Discutendo con i responsabili che gestiscono i pasti, sono riusciti ad attivare miglioramenti nella direzione delle loro esigenze ed hanno aperto un dialogo che durerà. È una pratica messa in atto anche dagli allievi dell’Istituto paritario don Tarcisio Comelli di Vigevano (PV), che grazie alle schede di degustazione si sono trasformati in critici gastronomici, capaci di esaminare il cibo con tutti i sensi e di elaborare circostanziati suggerimenti per migliorarli. È nata così una vera e propria campagna antispreco che ha coinvolto tutti.

Valorizzare i cibi e ampliare le scelte
Il percorso non si è fermato al rilevamento di pregi e difetti, ma ha approfondito anche le criticità legate ad abitudini e preferenze di ciascuno. A Montagna in Valtellina, bambine e bambini hanno così constatato che spesso in mensa si scartano i cibi senza neppure assaggiarli prendendo esempio dai compagni che non li mangiano, ma anche, e soprattutto, perché a casa la dieta è poco variata e si escludono ortaggi e frutta a favore dei cibi confezionati, spesso troppo dolci o salati. Per ampliare i gusti, e imparare a valorizzare alcuni degli ingredienti poco apprezzati riducendo gli scarti, a scuola si sono organizzati diversi eventi. Fra questi, una prima colazione personalizzata con l’obiettivo, oltre alla degustazione, di abolire ogni forma di avanzo.
Un’ occasione ricca di sorprese è stata poi la “festa delle mele”. “Abbiamo proposto un’ampia varietà di mele da assaggiare durante l’intervallo al posto delle solite merende, creando un ambiente molto stimolante attraverso decorazioni, storie ed altri accorgimenti. Bambine e bambini le hanno mangiate come grandi prelibatezze senza avanzarne una”, racconta Francesca Monti.” Il loro entusiasmo ci ha aiutato a comprendere che talvolta basta cambiare il contesto, rendendolo allegro e stimolando la fantasia, per indirizzare le scelte verso cibi sani e sostenibili”, spiega l’insegnante.

Dal frutto al seme
La festa delle mele è stata anche l’occasione per far germogliare i semi dei frutti e la nascita delle piantine è stata una grande emozione per tutti i partecipanti, aiutandoli a comprendere la vitalità di alcuni ingredienti e il loro legame con la natura. Il tema dei semi è stato approfondito anche dalla scuola primaria G. Cordone (Plesso di Linarolo, I.C. Belgioioso), dove la docente Cristina Garippa e le sue colleghe hanno guidato bambine e bambini a coltivare alcune ghiande per scoprire che “nessun seme si sveglia albero il giorno dopo”: la cura è essenziale. Incredibile è stata l’emozione di veder spuntare piccole ma rigogliose querce, che ciascuno ha portato a casa con sé alla ricerca di un luogo appropriato per vederle crescere.

La nascita dei pulcini
A proposito di nascite emozionanti, non si può descrivere la trepidante eccitazione con cui bambine e bambini della scuola di Montagna in Valtellina hanno accudito in incubatrice alcune uova donate da una vicina e sono arrivati a vederle schiudere, dando alla luce due tenerissimi pulcini che, ora, hanno affidato alla generosa donatrice.

Risparmiare imballaggi per ricollegarsi alla natura
Anche esaminare gli imballaggi e provare a ridurli ha aiutato gli studenti a comprendere i legami fra cibo e natura. Alla scuola primaria Istituto Comprensivo Lecco 3, guidati dalla docente Alessandra Pietta e dalle sue colleghe, bambine e bambini hanno indagato il complesso mondo degli imballaggi intervistando i responsabili del servizio comunale per il loro smaltimento. Hanno così imparato a effettuarlo in modo corretto, a beneficio dell’ambiente, e sono divenuti ambasciatori di questa pratica presso i loro compagni. Si sono poi impegnati a ridurre gli imballaggi di merende e spuntini, scoprendo che ortaggi e frutta
non ne hanno bisogno e potenziando quindi la loro utilizzazione per queste occasioni. Infine, all’insegna del riciclaggio, hanno sviluppato vere e proprie opere d’arte con materiale proveniente dagli imballaggi.

Bibliogafia

WHO-EURO-2024-9702-49474-74016-eng.pdf

 

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Carla Barzanò

Carla Barzanò, dietista, giornalista, esperta di didattica dell’educazione alimentare, autrice di diversi libri dedicati ai bambini e alle famiglie, conduce dal 1989 laboratori di cucina e di assaggio per adulti e bambini. Ha progettato  e coordinato numerosi progetti di educazione del gusto costantemente monitorati e rinnovati con la metodologia della ricerca-azione, con l’obiettivo di valorizzare gli aspetti quotidiani dell’alimentazione. In queste sedi ha incontrato un folto gruppo di interlocutori, di ogni fascia d’età. Si impegna a divulgare pratiche per una alimentazione sostenibile in sintonia con gli obiettivi dell’agenda Onu 2030.

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