All’inizio dell’anno si fa strada il desiderio di cambiamento. Spesso ci sentiamo appesantite dai menu dei giorni festivi e ci lasciamo affascinare da qualcuno dei molteplici suggerimenti che provengono dai media, iniziando percorsi alimentari talvolta troppo coercitivi, quando non addirittura dannosi.
Questo mese condividiamo alcuni accorgimenti per rinnovare le scelte a tavola, nella direzione della sostenibilità, senza rinunciare al piacere di mangiare e alla convivialità.
Buoni propositi per migliorare
Il desiderio di migliorare è positivo. A tavola, però, nella maggioranza dei casi, il benessere non si conquista con scelte provvisorie, estemporanee, ma attraverso la continuità che conduce, a piccoli passi, verso uno stile di vita più sostenibile per noi, l’ambiente e le persone che ci circondano. Questo momento di passaggio è adatto a un nuovo inizio. Anche a tavola.
Ecco alcuni accorgimenti per iniziare un percorso di rinnovamento che parte da dalle nostre esigenze e ci conduce a una maggiore attenzione verso il mondo attorno a noi. Perché solo sviluppando un punto di vista orientato anche all’esterno, possiamo davvero raggiungere l’equilibrio che ci auguriamo.
1. Ascoltare
Impariamo ad ascoltarci provando ad escludere i pregiudizi e ricette preconfezionate. Accostiamoci al cibo con attenzione, senza svolgere, contemporaneamente, altre attività. Impariamo a riconoscere fame, sazietà, appagamento che derivano dai pasti.
2. Rispettarsi
L’equilibrio di ognuna di noi è differente, cambia in relazione all’età, alle condizioni del momento, agli stati d’animo. Meglio quindi non lasciarsi irretire da schemi estranei ma ascoltare i segnali che provengono dal corpo e dalle emozioni. Se ci sono, per esempio, cibi sgraditi, o che procurano disagio, è preferibile non utilizzarli forzatamente, soprattutto quando ci vengono raccomandati dall’esterno.
3. Progettare i menu
Abituiamoci a immaginare il menu per noi e la famiglia cercando di andare incontro alle esigenze di tutti con piatti appetitosi e semplici. La varietà merita un posto d’onore. Facciamo in modo che ai pasti siano sempre presenti ortaggi di stagione, cereali e piccole quantità di ingredienti proteici, fra cui legumi, semi oleosi, latticini, uova, carne o pesce, alternati fra loro senza eccedere con gli ingredienti di origine animale. La frutta si può aggiungere ai pasti e/o fuori pasto, come più gradita.
A parte alcuni casi, le cosiddette diete “dissociate”, che separano proteine e carboidrati, rischiano di alterare il senso di sazietà e non portano particolari benefici.
4. Fare una spesa sostenibile per noi e per l’ambiente
Non è un luogo comune: la spesa è il primo passo per una dieta sostenibile. Meglio scegliere per farla un momento disteso e preparare una lista. Coinvolgiamo i famigliari, compresi i più giovani. Mettiamo in primo piano i prodotti semplici, stagionali e locali (per ortaggi e frutta in rete si trovano calendari per orientarsi). Proviamo a ridurre imballaggi, conservanti, additivi, grassi scadenti e raffinati (aggiunti, di solito, ai prodotti confezionati). Favoriamo cibi freschi e marchi che garantiscono la qualità. Evitiamo scorte eccessive, spesso spingono a mangiare più del necessario e favoriscono gli sprechi.
5. Trasformare il cibo
Cucinare aiuta a conoscere il cibo, stimola a scegliere gli ingredienti con maggiore cura, aiuta a regolare fame e sazietà. Senza contare che nella maggioranza dei casi fa risparmiare preziose risorse ambientali. È piacevole In compagnia dei famigliari, compresi i più giovani. Una volta imparate alcune ricette non occorrono ore, ma bastano pochi minuti. È una questione di allenamento.
Acquisito un ricettario di base, che favorisce il risparmio di tempo, proviamo a rinnovare il nostro repertorio sperimentando ingredienti. Bastano un paio di ricette nuove al mese per arricchire il menu con piacevoli scoperte valorizzando ingredienti sostenibili e trascurati, come legumi, semi oleosi (dalle noci al sesamo), cereali integrali.
7. Non sprecare
Lo spreco alimentare è una delle grandi criticità del nostro tempo. Gettare il cibo non significa solo sprecare denaro, ma anche risorse ambientali e umane: terra, acqua, mano d’opera, che giocano un ruolo importante sul benessere nostro e della società.
Abituiamoci a riusare gli avanzi. La tradizione è ricca di ricette prelibate che aiutano a raggiungere questo obiettivo. Se poi, per praticità, cuciniamo più porzioni in una volta sola, per esempio di ingredienti come i legumi, che hanno bisogno di cotture prolungate, il surgelatore è un valido supporto per mettere da parte riserve.
Carla Barzanò
Carla Barzanò, dietista, giornalista, esperta di didattica dell’educazione alimentare, autrice di diversi libri dedicati ai bambini e alle famiglie, conduce dal 1989 laboratori di cucina e di assaggio per adulti e bambini. Ha progettato e coordinato numerosi progetti di educazione del gusto costantemente monitorati e rinnovati con la metodologia della ricerca-azione, con l’obiettivo di valorizzare gli aspetti quotidiani dell’alimentazione. In queste sedi ha incontrato un folto gruppo di interlocutori, di ogni fascia d’età. Si impegna a divulgare pratiche per una alimentazione sostenibile in sintonia con gli obiettivi dell’agenda Onu 2030.